giovedì 13 settembre 2012

è la quantità che fa il binge o l'attitudine con cui ci si avvicina al cibo, la rabbia e il tempo in cui lo si ingurgita?
Ho ingurgitato diverse noccioline americane, una merendina tipo trancino, un pezzo di una specie di pane altoatesino, ho vomitato, ma non credo tutto, sono stata interrotta da una telefonata con mia sorella.
Non avevo fame.
Ero solo arrabbiata.
Vado a far finta di aver pranzato.
Un bacio

3 commenti:

  1. Sono entrambe le cose e devi lottare per sconfiggerle!
    Sai che da quando non mangio più dolci non ne ho più voglia? Stessa storia per patatine e affini. Secondo me ci mettono dentro roba per creare dipendenza!
    Perché io una che ha fatto un binge di lattuga e pomodori non l'ho mai sentita!

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    1. Ciao C.c....
      in effetti hai ragione, inizio a pensare nell'intento subdolo delle case produttrici di renderci chimicamente dipendenti dai loro prodotti per incrementare i loro guadagni!
      L'immagine di una che fa binge di lattuga o pomodori o peggio di carote mi ha fatto sorridere e prendere con maggiore leggerezza il problema. Immagini un coniglio con le zampette e la bocca piena di carote e sedano che fa binge?
      Credo di aver letto nel "Nome della rosa" come l'ironia aiuti a sconfiggere la paura perché mette in discussione il dogma su cui il credere si fonda. Mutatis mutandis, ridere della nostra paura del cibo, paura di non saper gestire l'assunzione del cibo e i suoi effetti, potrebbe aiutarci a ridimensionarla.
      Ma quanto lavoro c'è da fare!
      Più in là posterò la foto di un valido alleato tagliaverdure che sto trovando utilissimo per la preparazione dei miei pasti.
      A presto

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  2. Se compensi con il vomito solitamente non si parla di binge ma episodi bulimici.
    Inoltre, bhe, sì, il binge è la quantità ma soprattutto il modo in cui ci si avventa sul cibo, qualsivoglia tipo di cibo.
    Quando provi emozioni così forti come la rabbia o la tristezza può succedere di farsi prendere dalla fame compulsiva, il "trucco" è imparare a raggirarla, assecondarla. E ognuno deve trovare il suo modo di farlo.
    Spero vada meglio!

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